Vinitaly, l’Italia è leader mondiale

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[intro-text size=”25px”]L’Italia del vino è pronta a Vinitaly (da domani a mercoledì a Verona) e conferma nel 2018, secondo dati Ismea, il suo ruolo di leader mondiale nella produzione, consolidando altresì  la posizione di esportatore. Produce 55 milioni di ettolitri con un incremento del 29% su base annua, di cui quasi 20 milioni venduti all’estero. E con un valore record dell’export di 6,2 miliardi, mantiene il secondo gradino del podio dei maggiori fornitori mondiali alle spalle della Francia. Ismea evidenzia la crescita del 70% in valore delle esportazioni nell’ultimo decennio, consolidata dal 3,3% dello scorso anno. [/intro-text]
A trainare le esportazioni del settore nel 2018, precisa Ismea, sono stati i vini Dop con un aumento del 13% in volume e del 12% in valore, a fronte di una battuta d’arresto degli Igp (-23% le quantità e -15% il giro d’affari) e di volumi inferiori per i vini comuni (-22%). Anche sul fronte dei consumi interni, i vini e soprattutto gli spumanti fanno registrare un andamento positivo, essendo stati tra i pochi prodotti che hanno mostrato, nel 2018, un deciso segno più negli acquisti delle famiglie, con +5,4% la spesa degli spumanti e +4,6% i vini.
Secondo l’istituto di ricerca IRI la grande distribuzione si conferma come il canale di vendita più rilevante per il vino italiano, con 619 milioni di litri per un valore di 1 miliardo e 902 milioni di euro.  I vini con maggior tasso di acquisto nei supermercati lo scorso anno sono quelli Doc e Docg, gli spumanti, i vini biologici e i vini col marchio dell’insegna distributiva.
Ad aggiungere altri elementi utili alla comprensione del settore sul fronte dell’export è l’Industry Book 2019 di Unicredit. Gli Stati Uniti restano il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi tre mercati insieme assorbono più della metà (53,6%) dell’export italiano globale. Tra i mercati di destinazione che crescono di più rispetto al 2017 si segnalano Francia (+10,1%), Svezia (+7,5%) e Paesi Bassi (+5,6%). Per quanto riguarda le prospettive, secondo un’elaborazione UniCredit su dati Nomisma Wine Monitor, i mercati più interessanti per l’export di vino italiano nel 2020 saranno per i vini fermi la Cina (+11,9%), il Canada (+6,5%) e il Giappone (+4,2%). Per gli spumanti conferme arrivano da Canada (+18,4%), Usa (+14,6%) e Cina (+12,2%). Da segnalare le stime al ribasso per la Germania, partner commerciale storico in cui si dovrebbe assistere a una contrazione dei consumi, sia nel comparto dei vini fermi (-0,1%) sia negli spumanti (-0,8%).
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